Cisterna di piazza Mercato delle Scarpe

 

Per capienza è, con il Fontanone, la cisterna più grande costruita in Città Alta.

Nella targa posta a lato della piazza, a ricordo della costruzione della struttura nel 1485, è indicata una capienza di "25000 brente bergamasche", circa 1800 metri cubi di acqua se consideriamo una brenta pari a 70,6 litri.

La struttura misura circa 22 metri in lunghezza, dai 7 ai 9 metri in larghezza ed è alta 9 metri. La capacità totale misurata risulta essere circa 1350 metri cubi.

Al centro è possibile vedere la tromba del vecchio pozzo che permetteva di attingere l’acqua dalla piazza prima di essere sostituito, nel 1795, dalla fontana con pompa a stantuffo rivolta verso via Porta Dipinta.

La cisterna è circondata su tre lati da un cunicolo ricavato da quelle che, in origine, erano le vasche di decantazione della cisterna stessa: l’acqua, arrivando da via Donizetti tramite l'acquedotto Magistrale, passava in piccole vasche poste in successione e depositava le impurità raccolte durante il suo percorso prima di essere immessa nella cisterna principale o di continuare il suo viaggio verso via Porta Dipinta.

Non è da escludere che le vasche servissero anche per la raccolta di acqua piovana dai pluviali delle case che circondano la piazza.

Esiste anche un cunicolo a livello del fondo della cisterna che, prolungandosi sotto via Porta Dipinta, serviva da scarico per l’acqua durante i lavori di manutenzione e pulizia.

 

La struttura è stata esplorata e rilevata dal Gruppo Speleologico Bergamasco le Nottole nel 1992 e contemporaneamente sono state effettuate ricerche documentaristiche presso la Biblioteca Civica A. Mai che hanno permesso di ritrovare descrizioni e disegni della cisterna.

 

 

La grande cisterna costruita sotto piazza Mercato delle Scarpe.

(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole)

 

 

Una parte del sistema di decantazione dell'acqua a servizio della cisterna.

(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole)

 

 

Il cunicolo per lo scarico dell'acqua scavato sotto via Porta Dipinta.

(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole)

 

 

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