Acquedotto Magistrale

Con la denominazione di "Acquedotto Magistrale" viene normalmente indicato il sistema di distribuzione dell'acqua all'interno della cinta veneta, sistema rimasto in funzione sino alla fine del 1800.

Dal punto di unione dell'Acquedotto dei Vasi con l'Acquedotto di Sudorno, all'interno del baluardo di S. Alessandro, prendeva origine il condotto Magistrale, in parte percorribile, che serviva utenze pubbliche quali cisterne e fontane ed utenze private, tramite partitori delle acque e canalizzazioni minori.

 

Il G.S.B. le Nottole ha completato lo studio relativo a questo antico acquedotto.

Grazie ad approfondite ricerche bibliografiche negli archivi storici del Comune di Bergamo, conservati presso la Biblioteca Civica A. Mai ed indagini all'Archivio di Stato di Bergamo e Milano, è stato possibile ricostruire l'andamento del condotto principale che, snodandosi all'interno di Città Alta, tramite derivazioni minori distribuiva acqua alle fontane, cisterne ed utenze private che avevano la concessione per l'estrazione.
A seguire sono stati effettuati alcuni sopralluoghi per avere la conferma diretta dei punti di passaggio dell'acquedotto.

Sono state visitate strutture già conosciute ed è stato possibile intercettare nuovi sotterranei fra i quali, il più importante ed interessante, è sicuramente il "Partitore del Vescovado".

 

 

Il punto preciso in cui si uniscono i due Acquedotti dei Vasi e di Sudorno: gli speleologi si trovano all'interno del condotto di Sudorno,

mentre il condotto dei Vasi confluisce dall'apertura che si nota sulla destra ma, in questo punto, non è percorribile. 

(Fotografia M. Glanzer -  Archivio G.S.B. le Nottole)

 

 

La cameretta di ripartizione dell'acqua sotto via San Salvatore - Salvecchio: a destra il condotto principale,

a sinistra la diramazione per le utenze di via Salvecchio e la fontana di S. Agata. 

(Fotografia M. Glanzer -  Archivio G.S.B. le Nottole)

 

 

Interessante ritrovamento, grazie alla collaborazione della Curia Vescovile di Bergamo, è stato

il "Partitore del Vescovado", il più importante fra i tre partitori delle acque costruiti lungo l'acquedotto.

Da questa struttura erano derivate le canalizzazioni per alcune utenze interne alla Curia stessa,

per la fontana di San Michele all'Arco, il Fontanone, la fontana di Antescolis, il palazzo della MIA ed il convento di Santa Grata.

(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole per concessione della Curia Vescovile di Bergamo)

 

 

Grazie alla disponibilità della Fondazione MIA è stato invece possibile effettuare un sopralluogo approfondito

al sotterraneo della secrestia nuova della Basilica di Santa Maria Maggiore.

Questo piccolo ipogeo è attraversato dal condotto Magistrale e dal condotto per il Fontanone.

(Fotografia M. Glanzer - Archivio G.S.B. le Nottole per concessione della

Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo - MIA)

 

 

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